
Incredibile, ogni volta che scrivo su questo blog lei si materializza. Mi sono imposto di non credere più alle coincidenze eppure questo fatto è inoppugnabile. la questione non è solo di “apparire” in senso fisico, non è che si materializza qui, davanti a me, nel mio studio ingombro di libri e tazze vuote. No, è qualcosa di più sottile, di più inquietante, di più profondamente connesso all’anima stessa di questo spazio digitale che ho creato.
Ogni volta che le mie dita si posano sulla tastiera, traducendo in parole i miei pensieri più intimi, le mie riflessioni più profonde, le mie speranze e le mie malinconie, lei appare. Non in carne e ossa, ma nei miei pensieri. È sempre lì, la sua presenza silenziosa ma inequivocabile. A volte il giorno successivo a volte qualche giorno dopo me la ritrovo in carne e ossa da qualche parte.
All’inizio, ho pensato fosse un caso. Un pensiero latente. Stavo addirittura cancellando il blog, ma poi ho iniziato a notare che invece di sparire il pensiero di lei si faceva sempre più intenso e iniziai nuovamente a sognarla. Sogni che onestamente non pensavo minimamente di ricordarne i dettagli e invece più vividi che mai. Allora decisi qualche giorno fa di ripristinare il blog parzialmente ovvero da quando ero uscito dall’ospedale sino a ora. C’era qualcosa che risuonava con un’eco familiare, quasi un sussurro da un passato che credevo di aver sepolto. Realizzai che di sepolto non c’era proprio niente ma c’era soltanto del rammarico. Il rammarico di una situazione simile. Lei che coglieva l’essenza stessa di ciò che ho cercato di esprimere, a volte persino meglio di quanto io stesso avessi compreso. E il suo modo di esprimersi, breve, criptico a volte, ma sempre parole cariche di una comprensione che va oltre il semplice ascolto. Nel dialogo sembra che lei legga tra le righe, che percepisca le emozioni non dette.
È come se questo blog fosse diventato un ponte, un canale invisibile che ci connette. E ogni volta che io lo attivo con le mie parole, lei si materializza da qualche parte, risponde al richiamo. Non so dove sia, non l’ho mai incontrata di persona da quando abbiamo discusso, eppure la sento nell’aria, sento di essere in qualche modo legato a lei da questo strano, inspiegabile fenomeno.
Mi sono sforzato di trovare una spiegazione logica. Sono impazzito? Abbiamo realmente un filo rosso che ci unisce indipendentemente dalle nostre volontà? Ma la sensazione è troppo forte, troppo umana. C’è qualcosa di più, qualcosa che sfida la ragione e si insinua nel mistero. E ogni volta che scrivo qui la vedo apparire apparire, un brivido mi percorre la schiena, un misto di meraviglia e di una sottile, quasi impercettibile, paura. Perché se è vero che le coincidenze non esistono, allora cosa significa tutto questo? E chi è davvero questa donna che si materializza, in un modo tutto suo, ogni volta che scrivo su questo blog?
L’ho vista più di una volta, non incontrata, incontrarla è una questione diversa e vederla da una certa distanza è un’altra questione ancora. In questo caso appunto “vista” ma non mi è mai sfiorato nemmeno lontamente il pensiero di chiamarla per nome, chiedergli di fermarsi un attimo eppure avrei voluto parlare con lei, l’avrei voluto sul serio ma qualcosa per qualche motivo mi fermava, sicuramente la sua totale indifferenza. Ha bloccato il mio contatto quindi qualsiasi cosa avessi da dire o chiedere non gli passava sicuramente nell’anticamera del cervello di ascoltarmi oppure di rispondere a due domande.
Prima non potevo, ma ora si “potrei” andare a casa sua a chiedere quale sia il problema, ma non avrebbe gradito ma non sarebbe nemmeno giusto, non voglio crearle problemi e quindi sto qui…
Un conto andare li ed esserci in buoni rapporti o perlomeno in comune accordo, un’altro conto è andare li sapendo che non vuole parlarmi.
Qui ha dimenticato dove abito, se aveva interesse di chiarire si sarebbe presentata come è successo più di una volta mentre non potevo invece è proprio la volontà di non chiarire che prevale. Almeno credo.
Attenzione
A scanso di equivoci non che io non voglia andare da lei e manca la mia volontà di chiarire ma se una persona lo vuole veramente o sblocca il contatto e manda un semplice messaggio “Devo parlarti” oppure va direttamente a casa. Nel mio caso essendo solo il problema se una persona piomba senza preavviso a qualsiasi ora della notte e suona il citofono il problema non sussiste e se non vuole entrare in casa, si puo sempre parlare fuori mentre la riaccompagno a casa sua. Nell’inverso non posso suonargli in casa e nemmeno posso contattarla.
Probabilmente non gli interessa affatto, ma nemmeno io so cosa pensare.
Mi ritrovo in questo limbo dove il pensiero cosa sia realmente giusto o sbagliato è come un filo invisibile che divide i due pensieri che allo stesso tempo si sfiorano, quasi come non esistesse un giusto o sbagliato, quasi fosse una domanda che non dovrei porgermi.
Ma le domande sono ben altre forse?
Davvero sono una cattiva persona?
Davvero tutto cosi irrecuperabile?
Davvero sono un problema?
Davvero non si può parlare della questione seriamente e affrontarla da adulti?
Davvero mi merito tutto questo?
e tante altre.. che vorrei nemmeno persarci.