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Irrequietezza.

Mi porta a camminare, qualsiasi ora essa sia, non dovrei fare dei chilometri come facevo prima, perlomeno non ora, ma qualcosa mi porta a camminare e riflettere.

Questo cielo di giugno è di una vastità di velluto scuro, trapuntato di stelle che brillavano come diamanti.
L'aria, un respiro caldo e dolce, intrisa di un profumo inebriante un profumo che fa venire voglia di innamorarsi ancora, e ancora. Questad'estate, sembra un poema d'amore in attesa di essere recitato.

Camminavo da solo lungo la strada solita, da tanto tempo che non la percorrevo dato che oramai non ha più nessun senso ma il cuore batteva forte, come se lei fosse lì con me. Ogni passo era un pensiero su di lei, ogni respiro un desiderio di averla al mio fianco. La luce di questa della città è un come ricordo sbiadito, e un silenzio mi accompagnava.

Chiusi gli occhi per un istante, e la vidi. Il suo sorriso, l'increspatura dei suoi capelli mossi dal vento, la scintilla nei suoi occhi che rispecchia la luce della luna mi domandai se anche lei, in quel preciso momento, stessi guardando la stessa luna, pensando a me, Ogni stella in questo cielo era un bacio che volevo darle, un ricordo che volevo custodire per sempre.

Mi fermai lungo il muretto che costeggiava la mia camminata e li una panchina, dove il silenzio accompagnava il mormorio dei grilli. La luna era un'amante timida che spuntava da dietro gli alberi, dipingendo il paesaggio con una luce d'argento. In quel chiarore magico, il mondo sembrava sospeso in un sogno.

Pensavo al nostro cammino insieme, un viaggio di risate e lacrime, di cadute e rinascite. E sentii che ogni momento, ogni passo che avevamo fatto, ci regalava un attimo eterno. Pensavo a come l'amore fosse capace di trasformare la solitudine in un'attesa e un desiderio in una promessa.

In questa notte magica, tutto sembrava possibile, ogni sogno raggiungibile.

Ripresi a camminare tornando indietro, ma non ero più solo. Il suo ricordo era al mio fianco, la sua presenza avvolgeva ogni mio pensiero. L'aria fresca mi accarezzava il viso, e sentii le sue mani sfiorarmi le guance, le tue labbra sussurrare il mio nome. Non c'era bisogno di parole.

Alla fine, alzai lo sguardo verso la luna, e le parlai. Le dissi di portarti un bacio, un abbraccio, questa notte d'estate mi aveva regalato la consapevolezza che non sono mai solo. Che anche nelle notti più buie, c'è una luce, la luna, nei miei ricordi persi nel tempo.

E a volte, tutto ciò che devo fare è camminare, e che anche se la notte è profonda, la luce di questa Luna mi mantiene un pò di compagnia,

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