
Sai… quando manchi, non è solo la tua assenza a farsi sentire.
È come se tutto intorno a me perdesse un po’ di colore, come se il mondo fosse lo stesso ma più sbiadito, più lento, ci sono giornate in cui riesco a distrarmi, a fingere che vada tutto bene, ma basta un pensiero, un dettaglio, un odore, un ricordo, e tutto crolla.
Questo è un abbattimento che non si spiega facilmente, non è solo tristezza… è come un peso costante sul petto, che non mi lascia respirare a fondo, un silenzio che urla, che rimbomba dentro, che mi svuota di forze. Cammino, parlo, sorrido persino… ma dentro mi sento fermo, immobile, senza slancio, ma la cosa più dura è che non posso fare nulla, non posso accorciare la distanza, non posso colmare quel vuoto, posso solo aspettare, aspettare e resistere, come se stessi reggendo una tempesta interiore che non smette mai, quando manchi, è come se mancassi anche io a me stesso, ci sono giorni in cui la tua mancanza mi cade addosso come un macigno, ma non arriva di colpo, non sempre, a volte è sottile, silenziosa… inizia come un pensiero leggero, un’immagine fugace di te che attraversa la mente, eppure basta così poco, e tutto dentro di me si ferma.
È come se la realtà cambiasse consistenza, come se diventasse più pesante, più lenta, e io mi ritrovassi a trascinarmi in un mondo che non ha più lo stesso senso, in tutta sincerità la verità è che la tua assenza non è vuoto, è presenza al contrario. Sei ovunque, ma non ci sei. Ti ritrovo negli spazi che non occupi, nei silenzi che non riempi, nelle parole che non mi dici, tutto questo mi abbatte, mi toglie la forza, come se qualcuno avesse spento il motore che mi spingeva avanti.
Ti scrivo senza scriverti, come se queste parole fossero destinate a te ma restassero sospese nell’aria, senza arrivare mai.
Sai… quando non ci sei, non è solo la tua assenza che sento, ma un vuoto che prende forma e si siede accanto a me. È come se ogni cosa mi ricordasse che manchi, come se il mondo intero avesse imparato a pronunciare il tuo nome anche senza parlarmi, quel silenzio mi abbatte sai? Nel silenzio scopro quanto erano preziosi i tuoi gesti quotidiani, le parole semplici, persino i tuoi silenzi, quelli veri, pieni di presenza. Ora invece resta solo un rumore sordo, un battito che non trova più un ritmo, un respiro che inciampa.
Tutti i momenti, ma proprio tutti provo a resistere. dico a me stesso che devo farmi forza, che devo colmare il vuoto con altro, con impegni, con sorrisi, con cose che mi tengano occupato… ma appena resto solo, la tua immagine torna, mi avvolge, e io mi sento piccolo, disarmato, è lì che l’abbattimento mi schiaccia, quando capisco che non c’è rimedio, che non esiste distrazione abbastanza forte da cancellarti dalla mente e dal cuore.
Questa tua mancanza è diventata un luogo. Vivo lì, giorno dopo giorno, come in una stanza dove la finestra resta chiusa e la luce non entra, guardo fuori, sì, ma niente riesce a scaldarmi davvero. Eppure continuo a restare, continuo a sperare che tu possa tornare ad aprire quella finestra, anche solo per un istante.
Non è debolezza, questo mio abbattermi sei tu che eri forza, senza di te io non riesco a ricordarmi chi sono.
Ti manco a te almeno un po’?
Perché a me manchi sempre.